Il POETA LOCALE PIETRO GIGANTE TRA LE MURA DELL’EDIFICIO POSITANO, PER RACCONTARE E DIFENDERE UN’ANTICA TRADIZIONE, MINACCIATA DALLE FESTE MODERNE DI IMPORTAZIONE

da Katia Roberto

Docente

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Tra le mura della Scuola Primaria Positano, nel pomeriggio del 30 ottobre, è risuonato qualcosa di insolito e straordinario: la voce del poeta locale Pietro Gigante, in arte Gigetto Perani, che, grazie ai versi dialettali della sua poesia “Due novembre”, una ventina di anni fa circa, ha voluto omaggiare un’antica tradizione nocese quella dell’ “Aneme di muèrte”.
La scelta di far scoprire alle giovani generazioni questa tradizione che rischia di scomparire, sostituita dalle festività importate da altri Paesi, attraverso una poesia declamata per giunta in dialetto nocese, è stata un’occasione per sostenere le proprie radici culturali, per stimolare il senso di appartenenza alla propria comunità, valorizzando il dialetto e le storie locali, affinché non vadano perduti nel vortice della modernità.
Invitato dalle docenti e dagli alunni e dalle alunne delle classi terze, Pietro Gigante ha accolto l’invito con entusiasmo, catturando l’attenzione dei presenti e trasportandoli in un mondo fatto di ricordi di un passato che pochi hanno avuto la fortuna di ascoltare nei racconti di famiglia.
Il poeta ha lasciato la scuola con la convinzione di aver seminato un piccolo, ma prezioso seme di cultura locale nei cuori dei più giovani.
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